Nuova linea in carta riciclata 100%
Biglietti da visita & Co.
Da sempre attenti alla salvaguardia dell’ambiente e del ciclo produttivo, oggi usciamo con una nuova Linea di prodotti stampati su carta riciclata 100%. Biglietti da visita, depliants e blocnotes prodotti con carta riciclata e disponibili in vari formati e quantitativi interamente personalizzabili. Le grammature vanno dalla più leggera per il blocnotes alla più pesante per la stampa di bigletti da visita.
Carta ecologica & Carta riciclata. Le differenze
Carta riciclata
Per carta riciclata si intende quel tipo di carta prodotta con maceri, refili di stampa, resi di giornali o riviste, scatoloni o cartonaggi in genere ecc., cioè senza l’utilizzo di pasta di legno o cellulosa vergini. Può provenire dalla raccolta differenziata della carta o da altri processi di riciclaggio, ma la cosa più importante per essere rispettosa dell’ambiente è che sia sbiancata senza impiego di cloro.
Carta ecologica
La carta ecologica è la carta, di cellulosa o riciclata, per la cui produzione si è limitato al massimo il danno eco-ambientale e si sono ridotti il più possibile i consumi di acqua ed energia. Le cellulose devono essere prodotte con legnami per i quali si è provveduto ad un regolare e costante rimboschimento. Il processo di sbiancamento deve essere effettuato con procedimenti e prodotti che non danneggiano l’ambiente. Si evita l’utilizzo del cloro a favore dell’ossigeno e si evita che alcun prodotto dannoso vada disperso al di fuori dei circuiti interni della cartiera. Per le carte riciclate si preferisce la disinchiostrazione all’utilizzo di sbiancanti ottici, e gli inchiostri e le eventuali impurità eliminate devono essere stoccati per venire loro stessi poi riutilizzati per altri usi.
Tutta la carta oggi è riciclabile in quanto tutti i processi industriali necessari per ottenerla osservano regole ambientali tali che fanno della carta il prodotto meno inquinante, ecologico e riciclabile che ci sia! E i processi necessari per produrla non sono dannosi per l’ambiente.
Lo sbiancamento
Poichè la cellulosa è di colore bianco semi-trasparente ma il legno e di color marrone, tutte le tracce di questo colore vengono sbiancate per ottenere la carta la più bianca possibile.
Da molti anni ormai l’industria ha completato una piena riconversione e lo sbiancamento della carta non avviene più con il cloro gassoso, un processo altamente inquinante che immetteva nelle acque sostanze organiche clorurate. Con la crescente consapevolezza ambientale a partire dagli anni 1970, le industrie cartarie europee hanno operato una completa riconversione dei loro processi e dei loro impianti industriali, eliminando il pericoloso e inquinante cloro gassoso e sostituendolo con tecnologie basate sul biossido di cloro o su reagenti privi di cloro. Per rendere bianca e opaca la carta da stampa si aggiunge del carbonato di calcio, del gesso o altri materiali simili. Il grado di bianco della carta viene determinato dalla quantità di luce monocromatica riflessa.
Gli stabilimenti per la produzione della carta
La carta viene prodotta con processo industriale che, per economie di mercato, si svolge in impianti di grandi dimensioni. Gli impatti ambientali del settore sono quindi principalmente derivanti dai grandi volumi trattati di materie prime ed energetiche. I componenti principali della carta sono comunque naturali e rinnovabili e i prodotti cartari, dopo il loro impiego, sono riciclabili, biodegradabili e compostabili. La materia prima utilizzata per la produzione della carta proviene prevalentemente dal legno, la fonte di cellulosa più ampiamente disponibile in natura. L’industria della carta, tradizionalmente votata all’impiego di risorse povere e di scarto (si pensi a quando si utilizzavano gli stracci) ha inoltre sviluppato tecnologie che consentono il riciclo delle fibre di cellulosa. A oggi circa la metà delle fibre impiegate dall’industria sono di recupero, rendendo la carta il materiale più riciclato in Europa.
Gli alberi e l’acqua
Alla produzione della carta sono destinate le specie legnose più comuni e meno pregiate, provenienti in larga parte da foreste gestite in modo sostenibile o da colture dedicate. In Italia oltre il 75% delle fibre vergini impiegate dall’industria sono provenienti da foreste certificate secondo schemi di gestione sostenibile riconosciuti internazionalmente, i quali garantiscono che venga ripiantato più di quanto viene tagliato. Tutto il legno e la cellulosa usati dalle cartiere europee vengono inoltre sottoposti a verifica che siano legalmente tagliati e commercializzati. Nessun altro settore industriale può vantare livelli così alti di materia prima certificata per la sostenibilità. L’industria cartaria è spesso associata a fenomeni di deforestazione, sebbene solo meno del 16% del legno impiegato dall’uomo è destinato alla produzione della carta. Ad esempio la cellulosa proveniente dal Brasile, principale fornitore di materia prima per le cartiere italiane, proviene da piantagioni dedicate di eucalipto, che nulla hanno a che fare con la foresta amazzonica.
Nonostante ancora oggi la produzione della carta necessiti di grandi quantitativi di acqua, il 90% dell’acqua utilizzata dalle cartiere viene comunque continuamente riciclata e il consumo di acqua fresca che viene reintegrata nel processo si è fortemente ridotto nel tempo. Oggi servono in media 22 litri d’acqua per produrre un kg di carta, mentre negli anni ’70 ne servivano più di 100. L’acqua impiegata nelle cartiere non è comunque persa, ma viene restituita al corpo idrico superficiale dopo essere depurata.
In Portogallo, la nursery degli alberi
A Viveiros Aliança (Portogallo)si coltivano piante di Eucalyptus globulus per la produzione della carta. Il vivaio si trova nella Tenuta Espirra, un vasto spazio agricolo e forestale di 1.700 ettari, con piantagioni di eucalipto globulus, viti, querce da sughero e pini domestici. Ogni anno qui nascono sei milioni di piante di eucalipto clonale insieme a oltre 30 specie di piante forestali, 130 piante ornamentali e 5 varietà di ulivi. E’ qui che vengono coltivate piantine di Eucalyptus un albero sempreverde originario dell’Australia ma sviluppato in tutta Europa destinato a diventare “carta”, generalmente dopo 12 anni. Tali coltivazioni sono il risultato di di decenni di ricerca e selezione delle piante tra tutte quelle che si adattano meglio alle condizioni pedoclimatiche in modo da garantire qualità ed elevata produttività. La carta ottenuta da queste coltivazioni è largamente utilizzata per tutti gli stampati commerciali e prodotti da ufficio.